Vignette Anti Massoniche [PARTE 4]

Vignette Anti Massoniche [PARTE 4]

Per iniziare la quarta parte di questo “balzano” articolo propongo due immagini d’eccezione.

La prima è una satira composta da Vittorio Alfieri intitolata le “Imposture Massoniche”:

[Satira Decimaquinta, Le Imposture, in “Opere di Vittorio Alfieri”, Vol. VI°, p. 113]

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La seconda immagine, invece, è un vero e proprio gioco dell’oca anti massonico, in realtà chiamato “Gioco della casseruola”, pubblicato clandestinamente a Parigi nel 1905 ad imperitura memoria dello scandalo massonico denominato “Affaire des Fiches”.
Nel link che segue potete scaricare una versione dell’immagine in alta definizione: http://www.giochidelloca.it/images/j/jeucasserole0085a.jpg

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Ora, considerata la sterminata mole di vignette anti massoniche di matrice francese e italiana che è possibile rintracciare con semplici ricerche proseguo proponendo una carrellata di illustrazioni e vignette prodotte e pubblicate in differenti epoche e nazioni, le quali affrontano diversi temi, religiosi, politici, sociali ed economici. Partirò col riportare vignette moderatamente datate per poi giungere alla pubblicazioni più moderne e recenti.

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Concludendo definitivamente vorrei citare l’Humanum Genus del Papa Eroe Leone XIII:

“Imperocché da fatti giuridicamente accertati, da formali processi, da statuti, riti, giornali massonici pubblicati per le stampe, oltre alle non rare deposizioni dei complici stessi, essendosi venuto a chiaramente conoscere lo scopo e la natura della setta massonica, quest’Apostolica Sede alzò la voce, e denunziò al mondo, la setta dei Massoni, sorta contro ogni diritto umano e divino, essere non men funesta al Cristianesimo che allo Stato, e fece divieto di darvi il nome sotto le maggiori pene, onde la Chiesa suol punire i colpevoli. Di che irritati i settari e credendo di poter, parte col disprezzo, parte con calunniose menzogne sfuggire o scemare la forza di tali sentenze, accusarono d’ingiustizia o di esagerazione i Papi, che le avevano pronunziate.

In questo modo cercarono di eludere la autorità ed il peso delle Costituzioni Apostoliche di Clemente XII, di Benedetto XIV, e similmente di Pio VII, e di Pio IX. Nondimeno tra i Frammassoni medesimi ve ne ebbe alcuni i quali riconobbero loro malgrado, che quelle sentenze dei Romani Pontefici, ragguagliate alla dottrina e alla disciplina cattolica, erano altamente giuste. E ai Pontefici si unirono non pochi Principi ed uomini di Stato, i quali ebbero cura o di denunziare all’Apostolica Sede le Società Massoniche, o di proscriverle essi stessi con leggi speciali nei loro domini, come fu fatto nell’Olanda, nell’Austria, nella Svizzera, nella Spagna, nella Baviera, nella Savoia ed in altre parti d’Italia.

Ma la saggezza dei Nostri Predecessori ebbe, ciò che più conta, piena giustificazione dagli avvenimenti. Imperocché le provvide e paterne loro cure, o fosse l’astuzia e l’ipocrisia dei settari, ovvero la sconsigliata leggerezza di chi pure aveva ogni interesse di tener gli occhi aperti, non avendo né sempre né per tutto sortito l’esito desiderato, nel giro d’un secolo e mezzo la società Massonica si propagò con incredibile celerità; e traforandosi per via di audacia e d’inganni in tutti gli ordini civili, incominciò ad essere potente in modo da parer quasi padrona degli Stati”

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